Come dichiarato al New York Times dal nutrizionista dell’Università di Harvard Eric Rimm, il contorno giusto dovrebbe prevedere una porzione determinata di patatine fritte: “Le pietanze dovrebbero essere accompagnate da poca frittura e da una bella insalata”.Qual è la porzione giusta e quali sono i rischi per la salute? Ti spieghiamo tutto nel video! Come limitare i danniVolendo anche seguire le indicazioni di questo medico, un’eccezione ogni tanto possiamo anche concedercela. L'importante è che nel preparare le patatine fritte evitiamo di commettere questi errori: -Sbagliare la scelta della materia prima. Le patate a pasta bianca, essendo ricche di amido, sono più soggette a sfaldarsi in cottura; caratteristica questa che le rende ideali per preparare gnocchi o purè, meno per della frittura croccante. Meglio quindi scegliere quelle gialle. -Tagliarle come capita. Le patate vanno infatti rese a cubetti non troppo grandi e soprattutto regolari, per fare in modo che cuociano tutte nello stesso tempo. -Saltare il passaggio in acqua. Come dicevamo prima, l’amido è il peggior nemico delle patate fritte. Una volta quindi che le avete tagliate dovete immergerle in un bagno d’acqua fredda e lasciarle in ammollo per mezz’ora, proprio per eliminare l’amido in eccesso ed azzerare il rischio che durante la cottura le patate si appiccichino una all’altra formando una massa indistinta. Prima di tuffarle nell’olio caldo ricordatevi però di asciugarle alla perfezione con un panno pulito. -Sbagliare l’olio. Quello ideale per friggere ha un punto di fumo superiore a 180°, come quello di arachidi o di oliva. Ma non extravergine, le cui sostanze pregiate alle alte temperature vengono degradate. Fonte: Bigodino